SORVEGLIANZA - REMISSIONE DEL DEBITO

La persona condannata che si trova in disagiate condizioni economiche e che ha mantenuto una condotta regolare, può chiedere l'esenzione del pagamento delle spese del procedimento giudiziario e del mantenimento in carcere. Non si può chiedere la remissione del debito per le pene pecuniarie (multe e ammende) e per debiti di altro genere (es. tassa di registrazione delle sentenze).

L'istanza in carta semplice può essere presentata dall'interessato o dai congiunti o dal consiglio di disciplina dell'Istituto dove è detenuto. La domanda deve essere indirizzata al Magistrato di Sorveglianza che ha giurisdizione sull'istituto penitenziario in cui l'interessato è detenuto al momento della richiesta oppure, se l'interessato è libero, al magistrato di sorveglianza competente sul luogo in cui ha la residenza o il domicilio. L'istanza può essere depositata in cancelleria oppure inoltrata per posta raccomandata. L'interessato può nominare e farsi assistere da un difensore di fiducia per redigere la domanda, oppure può utilizzare il modulo predisposto (1). Il magistrato di sorveglianza decide sulla remissione del debito con ordinanza "de plano" cioè in camera di consiglio senza la presenza delle parti. L'ordinanza saràcomunicata all'interessato.

Palazzo di Giustizia - Ufficio di Sorveglianza di Milano - 7° piano st. 80 - Ufficio deposito istanze

La procedura richiede fino a 6 mesi dal deposito dell'istanza. Per una rapida istruttoria della domanda è necessario allegare tutta la documentazione comprovante quanto dichiarato. L'Ufficio richiederà in ogni caso accertamenti e controlli alla Forze dell'ordine, in particolare alla Guardia di Finanza e alle Direzioni degli Istituti di pena.

Il procedimento non comporta spese di giustizia

La presentazione della domanda di remissione del debito sospende la procedura esecutiva fino all'esito della decisione del magistrato di sorveglianza.

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